Rubino
Gemma di eterna passione
Simbolo della dignità regale, della forza vitale e dell’amore appassionato, il Rubino ha affascinato per secoli popoli diversi, facendo scaturire storie e leggende.Nella tradizione indiana, in sanscrito antico, il termine “Ratnaraj” significava “Re delle pietre preziose”.
Il suo nome nella civiltà occidentale deriva dal termine latino “Ruber”, ovvero rosso.
Nel I sec. a.C., Plinio ne parlava nella sua “Historiae Naturalis” come di una gemma dalla considerevole durezza e densità, oltre che dalla bellezza impareggiabile soprattutto negli esemplari dai rossi più intensi e più puri.
Il Rubino è una delle gemme più rare e costose, molto più dello stesso diamante, proprio per queste ragioni è considerato il regalo romantico per eccellenza ed i consumatori ne sono sempre attratti per il suo colore vistoso, associato alla passione, all’amore, ma anche alla ricchezza e al successo.
Il Rubino è la varietà più pregiata della specie gemmifera del corindone.
Tra le ragioni della sua grande popolarità, oltre al colore, c’è anche la sua durevolezza che lo rende subito impiegabile in gioielleria.Il colore è il fattore che influisce in modo determinante sul valore di ciascuna pietra. Il colore più pregiato è il rosso puro e vibrante con sfumatura molto leggera di porpora e saturazione vivida.
Le condizioni geologiche in cui si forma il corindone hanno un grande effetto sul suo colore e sul suo aspetto. Esso in forma pura è incolore, ma la presenza di determinati elementi chimici, che entrano nella sua struttura cristallina in piccolissima percentuale, provocano variazioni nel colore.
Il cromo è l’elemento chimico, presente “in traccia”, che produce il rosso del rubino e dà luogo alla fluorescenza, che intensifica il colore di fondo.
I rubini più pregiati si formano nei giacimenti di marmo.
E’ doveroso spendere qualche parola per ciò che riguarda i Trattamenti dei rubini. Oggi quasi tutti i rubini vengono sottoposti a trattamento termico per il miglioramento del colore.
Come l’artigiano del legno trasforma la materia prima in un bellissimo mobile,dopo un lungo e delicato lavoro,così in modo molto simile molti di coloro che si occupano di gemme , impiegano molto tempo e cura nel percorso che le porta dalle miniere al banco di vendita al dettaglio.
Ci sono pervenuti testi degli antichi Egizi in cui si attestano 74 ricette per il trattamento delle gemme, ricette tuttora usate.Oltre al trattamento termico, i rubini possono essere sottoposti anche al riempimento delle fratture, la tintura e la diffusione nel reticolo o termodiffusione.
In tutti questi casi è bene sapere che oggi i trattamenti rappresentano una parte importante dell’industria delle gemme e dei gioielli. Senza di loro l’offerta di molte gemme e quindi dei rubini sarebbe limitata ed il loro prezzo salirebbe a livelli astronomici.
Pertanto è bene conoscere quali tipi di trattamenti siano stati usati sul materiale gemmifero in sede estrattiva.
Per secoli, una delle principali fonti di estrazione dei rubini più pregiati era situata nel Myanmar (ex Birmania), e Mogok era il luogo da dove veniva estratta la leggendaria varietà dall’ambito colore “Sangue di piccione”.
Tuttavia anche altre località, attualmente, sono le principali fonti di estrazione ed esportazione.
Negli anni ’60, a causa dell’instabilità politica nel Myanmar, la fornitura di rubini passò alle miniere della Thailandia ed anche della vicina Cambogia.
Anche l’Africa è ricca di fonti, specie nelle aree orientali, che dimostrano un ottimo potenziale.
Il Kenia e la Tanzania si trovano in questa fascia di terra ricca di corindoni. Anche il Mozambico dal 2009 è interessato all’attività estrattiva dei rubini, rivelando degli esemplari di pregevole forgia, molto simili a quelli birmani.
Grazie alla maestria e alla conoscenza del materiale grezzo da parte dei “lapidari”, attualmente è la Thailandia il maggiore centro mondiale di lavorazione e commercializzazione dei rubini.